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Psicologo roma, sessuologo roma, psicoterapeuta roma, Dott.ssa Emanuela Federico

Psicologo roma, sessuologo roma, psicoterapeuta roma, la Dottoressa Emanuela Federico è un sessuologo di roma,psicologo di roma e psicoterepauta di roma.

Dott.ssa Emanuela Federico psicologo, psicoterapeuta e sessuologo di Roma. Socio ordinario SPIGA (Società di psicoanalisi interpersoanle e gruppo analisi)

È una psicologa e psicoterapeuta ad approccio psicoanalitico interpersonale individuale e di gruppo.

Si occupa di difficoltà affettive, relazionali e di coppia, disfunzioni sessuali, disagi relativi alla sfera sessuale, conseguenze psicoaffettive dell'abuso sessuale, attacchi di panico, attacchi d'ansia, dipendenza affetiva.

La dottoressa Emanuela Federico è un sessuologo roma (sessuologa roma), psicologo roma (psicologa roma) e psicoterapeuta roma, si occupa di problemi sessuali, disturbi d'ansia, attacchi di panico,stress.

"La terapia non è una panacea per le malattie umane; non è la risposta al dilemma umano. Che la maggior parte della gente oggi abbia bisogno di un aiuto per funzionare con un minimo di facilità e di piacere, è una triste conseguenza della nostra cultura, ma è vero. Più una cultura diventa industrializzata e sofisticata, più problemi pone alle persone e più esse hanno bisogno di aiuto semplicemente per affrontare la vita. La terapia è un complemento necessario alla vita moderna, come, sembra, lo sono i sedativi e i tranquillanti. E' un segno del progresso. "

- Alexander Lowen -


" Il lavoro del terapeuta non consiste nell'imparare delle cose riguardo al paziente per poi insegnargliele, bensì insegnare al soggetto come imparare ciò che concerne se stesso. Questo significa che il paziente deve diventare direttamente consapevole di come realmente funzioni in quanto organismo vivente; e questo avviene sulla basa di esperienze concrete e non verbali. "

- Fritz Perls -

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Le disfunzioni sessuali o psicosessuali sono dei disturbi che riguardano una o più fasi della risposta sessuale, sia dell'uomo che della donna. Le disfunzioni sessuali possono essere di tipo primario o di tipo secondario, nel primo caso l'alterazione del funzionamento sessuale è presente fin dall'inizio dell'attività sessuale della persona, nel secondo caso insorge dopo un periodo di buon funzionamento. Le disfunzioni sessuali si distinguono anche in generalizzate e situazionali, una disfunzione generalizzata si presenta sempre, in tutte le situazioni e con tutti i partner sessuali, mentre la disfunzione situazionale riguarda solo specifiche situazioni o un partner in particolare.




Le disfunzioni sessuali (maschile e femminile) sono:

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Il sessuologo roma è uno psicologo che dopo la laurea in psicologia, il tirocinio formativo di un anno presso un ente pubblico o privato e dopo l'abilitazione all'esercizio della professione, ha continuato il suo percorso acquisendo una formazione interdisciplinare in sessuologia e sessuologa roma; la sessuologia e sessuologo roma è quell'area della psicologia che studia gli aspetti psicologici, medici e socioculturali della sessualità umana.

Il sessuologo roma si occupa, nella pratica clinica, di disturbi sessuali, il disturbo sessuale può a tutti gli effetti essere definito un disturbo psicosomatico, cioè, un disagio che ha a che fare sia con il corpo sia con la mente della persona, questi due aspetti mente-corpo, non possono essere scissi, infatti il sintomo "sessuologico" è solo la punta di un iceberg, è il frutto di una problematica, di un disagio psicologico, che trova il suo "sfogo" nel corpo.

Ovviamente ci sono anche delle situazioni in cui la causa del disturbo sessuale non è psicologica ma organica, in realtà, però, anche in quel caso non si deve sottovalutare l'impatto che il disturbo sessuale può avere sulla vita dell'individuo, sia a livello relazionale che di identità e quindi sul suo benessere psicologico.

Molto spesso chi si rivolge ad un sessuologa roma spera di scoprire che il suo disturbo sessuale abbia proprio una causa organica, perché è sicuramente molto meno doloroso e complesso cercare di risolvere il problema con l'ausilio di farmaci che guardando dentro di sé e mettendosi in discussione nel tentativo di comprendere le origini della propria sofferenza.

Tale comprensione spaventa molto perchè mettersi in gioco è difficile, ma è fondamentale per crescere ed avere una vita migliore, infatti vivere una "buona" sessualità, senza conflitti e ansie, è sicuramente una parte integrante e fondamentale del benessere psicologico di tutti gli individui.


LA SESSUOLOGIA e sessuologo roma E LE SUE ORIGINI


Il sessuologo roma si occupa di sessuologia e sessuologa roma, la disciplina che studia gli aspetti psicologici, medici e socioculturali della sessualità. La creazione del termine "sessuologia e sessuologo roma" si ritiene essere opera del dermatologo tedesco Iwan Bloch che già nel 1907, nella sua opera "Das sexualleben unserer Zeit in seinen Beziehungen zur modernen Kultur", dissertava sul fatto che la "vita d'amore" nella civiltà moderna, doveva essere studiata integrando le conoscenze di discipline diverse: biologia, antropologia, filosofia, psicologia, sociologia, etnologia, medicina e storia della cultura in generale.

Negli anni oscuri di questa materia scientifica, molti autori avevano argomentato sul tema della sessualità e delle patologie ad essa correlate: Richard von Krafft-Ebing con l'opera Psychopatia Sexualis nel 1886, Freud con Tre saggi sulla teoria sessuale e altre opere nel 1905, Haveloch Ellis con Studi sulla psicologia del sesso in vari volumi dal 1859 al 1939; tuttavia il padre della sessuologia e sessuologo roma moderna, intesa come scienza autonoma, svincolata da fattori condizionanti quali il senso comune e i credi religiosi, viene considerato Iwan Bloch, essendo stato il fondatore, insieme al medico Magnus Hirschfeld e al neurologo Albert Eulenburg, del primo periodico che riportava già nell'intestazione il termine da lui coniato alcuni anni prima: "Zeitschrift für Sexualwissenschaft" (Rivista per la sessuologia e sessuologo roma). La sessuologia e sessuologo roma moderna risulta essere strettamente connessa alla sfera dei sentimenti e delle relazioni umane, comprendendo un corredo emozionale ed affettivo di fondamentale importanza sul piano individuale e di rilevante interesse nel campo sociale. Numerosi autori, con i loro studi, ricerche e pubblicazioni, hanno contribuito all'indipendenza della sessuologia e sessuologo roma, una materia che oggi si costituisce come insegnamento autonomo in molti corsi di laurea universitari.
Nell'ambito della sessuologia e sessuologa roma si è soliti distinguere:

  • una branca biologico-medica, che studia i fenomeni della sessualità rispetto alla sua genetica e al ruolo dei sistemi endocrino e nervoso centrale nelle sue manifestazioni normali e patologiche.
  • una branca psicologica, che analizza la dinamica dei processi individuali e relazionali.
  • una branca antropologico-sociale, che studia il valore culturale e semiologico della differenza sessuale nell'organizzazione sociale.



Riferimenti: wikipedia sessuologia

Disturbi del desiderio sessuale

Di questa categoria diagnostica fanno parte, secondo il DSM IV-TR, il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e il disturbo da avversione sessuale. Mentre nel disturbo del desiderio ipoattivo sono carenti o addirittura assenti, in modo persistente o ricorrente, sia il desiderio sessuale che le fantasie sessuali, nel disturbo da avversione sessuale c'è, appunto, una vera e propria avversione e repulsione per l'attività sessuale. Proprio questa sensazione di disgusto e ribrezzo per la sessualità permette di differenziare i due disturbi, infatti nel disturbo del desiderio ipoattivo non sono presenti i sentimenti negativi tipici dell'altro disagio. La persona con disturbo del desiderio di solito non è procettiva, cioè non prende l'iniziativa sessuale, ma di solito è recettiva, cioè accoglie l'iniziativa del partner, in alcuni casi, se adeguatamente stimolata, gode del rapporto sessuale, nei casi peggiori non prova grande piacere, senza però arrivare al disgusto che caratterizza il disturbo da avversione sessuale.




Quando si è iniziato a parlare di disturbo del desiderio, si pensava che tale disturbo riguardasse prevalentemente le donne, oggi invece è un dato acquisito che anche gli uomini spesso lamentano uno scarso interesse per l'attività sessuale. Tra le cause psicologiche del disturbo del desiderio si possono distinguere cause individuali e cause relazionali.

Tra le cause individuali si possono annoverare:

  • le convinzioni religiose, quando queste sono molto rigide possono condizionare negativamente l'approccio della persona alla sessualità, inibendo sia la sua risposta sessuale, sia il suo desiderio (libido).
  • fobie sessuali, in questo caso però, di solito, il disturbo del desiderio potrebbe essere secondario ad un disturbo da avversione sessuale.
  • la paura di perdere il controllo, in persone abituate ad esercitare un certo controllo in varie aree della vita, la paura di perdere il controllo di sè durante l'orgasmo, può addirittura inibire il desiderio di avere un rapporto sessuale.
  • il timore della gravidanza, in questo caso di solito, il disturbo del desiderio insorge quando si è sospeso l'utilizzo di anticoncezionali o quando nella coppia si inizia a parlare della possibilità di avere dei figli.
  • timori legati all'invecchiamento.
  • una personalità ossessivo-compulsiva, poichè essendo persone particolarmente perfezioniste e intellettualizzanti sono poco interessate agli aspetti più "ludici"della vita sessuale, oltre ai timori di possibili "contaminazioni"dovute al contatto fisico sessuale.
  • disturbi dell'identità di genere oppure omosessualità latente.
  • fattori legati allo stress e all'affaticamento della vita quotidiana.

Tra le cause relazionali del disturbo del desiderio si possono ritrovare:

  • scarsa attrazione verso il partner
  • conflitti di coppia irrisolti
  • lotte di potere all'interno della coppia, quando ad esempio ci sono degli squilibri di potere tra i partner, può succedere che chi nelle altre aree della relazione non detiene il potere, inizi anche inconsciamente ad utilizzare la sessualità e il proprio desiderio sessuale come mezzo di controllo.
  • differenze circa il livello di vicinanza reciproca, alcune persone temono la vicinanza fisica ed emotiva, perché le fa sentire più vulnerabili e accentua il timore di essere abbandonati, fino ad inibire il desiderio sessuale.
  • difficoltà nel fondere i sentimenti di amore con il desiderio sessuale, quando c'è questa difficoltà, può venir meno il desiderio sessuale perchè ad esempio, la propria donna è vista solo come "buona madre e moglie"e quindi una figura inconciliabile con la passionalità e con il desiderio sessuale dell'uomo.



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Tutti i mutamenti che avvengono per preparare l'individuo al coito non riguardano solo l'area genitale, infatti, si verificano anche dei cambiamenti a livello neurologico, vascolare e muscolare, che influenzano il funzionamento dell'intero organismo. Nel corso degli anni, il ciclo della risposta sessuale è stato concettualizzato in modi diversi.
I primi studiosi che hanno portato avanti uno studio sistematico sulla fisiologia della risposta sessuale sono stati Williams H. Masters (ginecologo) e Virginia E. Johnson (psicoterapeuta) nella Washington University School of Medicine già dal 1954. I due studiosi schematizzarono il ciclo di risposta sessuale in quattro fasi successive, che però appartengono ad un unico momento indivisibile:




  • eccitamento
  • plateau
  • orgasmo
  • risoluzione

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Naturalmente sia l'intensità che la durata di queste fasi può variare molto da un soggetto all'altro, per l'importanza della componente psicologica che accompagna, stimola o addirittura deprime e inibisce una buona risposta sessuale.

La fase di eccitamento, preceduta da una stimolazione che può essere sia esterna, quindi tattile o visiva ad esempio, che interna, quindi dovuta alle fantasie, porta alla nascita di sensazioni erotiche e quindi all'erezione nell'uomo e alla lubrificazione vaginale nella donna. Nello specifico, le reazioni che si sviluppano nell'uomo, durante la fase dell'eccitamento sono:

  • Erezione del pene
  • Ingrossamento della pelle dello scroto
  • Ingrossamento dei testicoli
  • Eventuale erezione dei capezzoli
  • Aumento del battito cardiaco

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Le reazioni che si sviluppano nella donna sono:

  • Lubrificazione vaginale
  • Erezione del glande e del clitoride
  • Ingrossamento e separazione delle grandi e piccole labbra
  • Innalzamento dell'utero
  • Modificazioni delle pareti vaginali
  • Ingrossamento del seno
  • Erezione dei capezzoli
  • Aumento del battito cardiaco

La fase di plateau è uno stadio in cui si innalza notevolmente il livello di eccitamento, innalzamento che si verifica poco prima dell'orgasmo, attraverso cui, l'eccitamento raggiunge il suo culmine. Durante il plateau, le reazioni che si sviluppano nell'uomo sono:

  • Il pene si dilata per l'afflusso di sangue fino ai suoi massimi livelli assumendo un colore rosso più scuro
  • I testicoli si innalzano e aderiscono al perineo

Le reazioni che si sviluppano nella donna sono:

  • La terza parte più esterna della parete vaginale si ingrossa
  • L'utero si ingrossa
  • Il corpo del clitoride si rimpiccolisce e il glande si alza

Durante la fase di orgasmo l'individuo è "libero" dalle influenze esterne e va incontro ad una perdita temporanea di contatto con la realtà. É la fase in cui il piacere raggiunge l'apice. Durante la fase dell'orgasmo le reazioni che si sviluppano nell'uomo sono:

  • Chiusura dello sfintere della vescica urinaria
  • Contrazioni ritmiche dei condotti seminali, dell'uretra e della prostata che portano all'eiaculazione di sperma ad intervalli regolari

Le reazioni che si sviluppano nella donna sono:

  • Aumento di tensione
  • Contrazioni della terza parte esterna della vagina
  • Contrazioni della muscolatura perineale
  • Contrazioni dell'utero

La fase di risoluzione è caratterizzata da un ritorno del corpo allo stato iniziale di non eccitazione. In questa fase esistono delle grosse differenze tra uomo e donna, infatti, la fase di risoluzione dell'uomo è caratterizzata da un "periodo refrattario", cioè, dopo l'orgasmo, il maschio è totalmente insensibile a qualsiasi tipo di stimolazione, il tempo di latenza è direttamente proporzionale all'età del soggetto. La donna, invece, non ha nessun periodo refrattario e se adeguatamente stimolata e priva di inibizioni può raggiungere subito un altro orgasmo.

Con gli studi della psicoterapeuta Helen Singer Kaplan (1979), si sviluppa una nuova e alternativa visione del ciclo di risposta sessuale, che non sarebbe più visto come un'unica fase "suddivisa" in quattro momenti, ma come l'insieme di vere e proprie fasi distinte tra di loro e che quindi possono essere "lese" separatamente.
Un altro aspetto che era fino ad allora stato ignorato era l'esistenza di un'altra fase, oltre a quella dell'eccitamento e dell'orgasmo e che di solito le precede, cioè quella del desiderio, caratterizzata dalla presenza di fantasie sessuali e dal desiderio di intraprendere attività sessuali.
Il ciclo di risposta sessuale si può quindi suddividere in quattro fasi tra di loro separate:

  • desiderio
  • eccitamento
  • orgasmo
  • risoluzione

Disturbi dell'eccitazione sessuale

Di questa categoria diagnostica fanno parte, secondo il DSM IV-TR, il disturbo dell'eccitazione femminile e la disfunzione erettile (impotenza).

Il disturbo dell'eccitazione femminile

Il disturbo dell'eccitazione femminile è costituito secondo il DSM IV-TR da persistente o ricorrente incapacità di raggiungere o mantenere l'eccitazione sessuale con la caratteristica lubrificazione vaginale, fino alla fine dell'attività sessuale. Come tutte le altre disfunzioni sessuali sia femminili che maschili, il disturbo dell'eccitazione, può essere primario o secondario, generalizzato o situazionale (vedi sopra). É relativamente recente la creazione di questa categoria di disfunzione sessuale femminile, in quanto precedentemente, molti casi venivano considerati appartenenti alla disfunzione orgasmica femminile, dato che chi non prova eccitazione non riesce a raggiungere l'orgasmo.

Le cause psicologiche non sono specifiche per il disturbo dell'eccitazione, ma sono presenti anche nelle altre disfunzioni sessuali, tanto maschili quanto femminili. Tali cause possono essere sia individuali che relazionali, tra quelle individuali:

  • la paura dell'insuccesso, fonte molto comune di ansia
  • la tendenza della persona ad erigere delle difese sia percettive che intellettuali contro il piacere sessuale
  • conflitti legati alla sessualità, spesso derivanti da un'educazione costrittiva e sessuofobica.
  • esperienze sessuali iniziali traumatiche

Tra le cause relazionali del disturbo dell'eccitazione femminile si possono annoverare:

  • rifiuto del partner
  • conflitti e discordie all'interno della coppia
  • assenza di fiducia
  • lotte di potere
  • sabotaggio sessuale, cioè la messa in atto da parte dell'altro partner di tutta una serie di comportamenti che "distruggono" l'atmosfera più adatta per abbandonarsi al piacere, come ad esempio rendersi sgradevoli, frustrare i desideri sessuali del partner, creare tensione prima dell'approccio sessuale ecc.
  • incapacità di comunicare, spesso infatti proprio la difficoltà di comunicare con il partner non solo può contribuire alla nascita di un disturbo sessuale, ma anche a perpetrarlo.

La disfunzione erettile (impotenza maschile)

La disfunzione erettile, comunemente detta impotenza, consiste secondo il DSM IV-TR in persistente o ricorrente impossibilità di raggiungere o di mantenere l'erezione in modo adeguato fino al completamento del rapporto sessuale. Come tutte le altre disfunzioni sessuali,l'impotenza può essere primaria o secondaria, generalizzata o situazionale (vedi sopra). L'impotenza si verifica pur essendo presente un vivo desiderio sessuale, da non sottovalutare il fatto che ripetute esperienze di impossibilità di avere o di portare a termine un rapporto sessuale completo può poi portare ad un calo del desiderio conseguente alla disfunzione erettile (impotenza).

Nel caso della disfunzione erettile(impotenza), ancora più che in altre disfunzioni sessuali, è presente il problema di differenziare la difficoltà di erezione con causa organica da quella con causa psicologica. Tra le principali cause organiche si possono annoverare anomalie a livello vascolare, ormonale o anche neurologico. Molti studi sembrano dimostrare che circa il 40% delle difficoltà di erezione abbia una causa puramente organica, un altro 40% una causa esclusivamente psicologica e un restante 20% sarebbe causato da fattori misti, sia organici che psicologici. In generale le cause psicologiche delle disfunzioni sessuali non sono specifiche per il singolo disturbo, ma possono essere le medesime per disturbi diversi.

Tra le principali cause psicologiche della disfunzione erettile(impotenza):

  • ansia da prestazione, questa spesso può derivare da passate e occasionali perdite dell'erezione che però sono state eccessivamente drammatizzate, dall'uomo o dalla sua partner, portando nei successivi rapporti una forte preoccupazione per un eventuale nuovo "fallimento", questa preoccupazione aumenta il livello di ansia, che sicuramente ostacola la possibilità di ottenere e mantenere un'erezione adeguata.
  • paura di essere abbandonato, di solito come conseguenza di rapporti sessuali non adeguati e poco soddisfacenti.
  • difficoltà nell'abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee, per esempio per una educazione sessuofobica.
  • assenza di novità o di coinvolgimento nei confronti della partner, questo può portare ad una scarsa stimolazione.
  • eccessiva novità o coinvolgimento nei confronti della partner, questa situazione può portare ad un aumento dell'ansia da prestazione e quindi ad ulteriore paura del fallimento.
  • la sindrome del vedovo, può accadere che quando un uomo che è rimasto vedovo o che interrompe un rapporto di lunga durata, inizia una nuova relazione, si sviluppino anche dei sensi di colpa, magari perchè il lutto non è ancora stato elaborato, quindi si possono verificare con la nuova compagna problemi di erezione, ma anche un calo del desiderio sessuale.
  • stress in generale, situazioni particolarmente stressanti che possono anche non riguardare l'area sessuale o di coppia.
A queste vanno poi aggiunte le cause relazionali (vedi disturbo dell'eccitazione femminile).

Di questa categoria diagnostica fanno parte, secondo il DSM IV-TR, il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e il disturbo da avversione sessuale. Mentre nel disturbo del desiderio ipoattivo sono carenti o addirittura assenti, in modo persistente o ricorrente, sia il desiderio sessuale che le fantasie sessuali, nel disturbo da avversione sessuale c'è, appunto, una vera e propria avversione e repulsione per l'attività sessuale.

Proprio questa sensazione di disgusto e ribrezzo per la sessualità permette di differenziare i due disturbi, infatti nel disturbo del desiderio ipoattivo non sono presenti i sentimenti negativi tipici dell'altro disagio. La persona con disturbo del desiderio di solito non è procettiva, cioè non prende l'iniziativa sessuale, ma di solito è recettiva, cioè accoglie l'iniziativa del partner, in alcuni casi, se adeguatamente stimolata, gode del rapporto sessuale, nei casi peggiori non prova grande piacere, senza però arrivare al disgusto che caratterizza il disturbo da avversione sessuale. Quando si è iniziato a parlare di disturbo del desiderio, si pensava che tale disturbo riguardasse prevalentemente le donne, oggi invece è un dato acquisito che anche gli uomini spesso lamentano uno scarso interesse per l'attività sessuale.

Tra le cause psicologiche del disturbo del desiderio si possono distinguere cause individuali e cause relazionali.
Tra le cause individuali si possono annoverare:

  • le convinzioni religiose, quando queste sono molto rigide possono condizionare negativamente l'approccio della persona alla sessualità, inibendo sia la sua risposta sessuale, sia il suo desiderio (libido).
  • fobie sessuali, in questo caso però, di solito, il disturbo del desiderio potrebbe essere secondario ad un disturbo da avversione sessuale.
  • la paura di perdere il controllo, in persone abituate ad esercitare un certo controllo in varie aree della vita, la paura di perdere il controllo di sè durante l'orgasmo, può addirittura inibire il desiderio di avere un rapporto sessuale.
  • il timore della gravidanza, in questo caso di solito, il disturbo del desiderio insorge quando si è sospeso l'utilizzo di anticoncezionali o quando nella coppia si inizia a parlare della possibilità di avere dei figli.
  • timori legati all'invecchiamento.
  • una personalità ossessivo-compulsiva, poichè essendo persone particolarmente perfezioniste e intellettualizzanti sono poco interessate agli aspetti più "ludici"della vita sessuale, oltre ai timori di possibili "contaminazioni"dovute al contatto fisico sessuale.
  • disturbi dell'identità di genere oppure omosessualità latente.
  • fattori legati allo stress e all'affaticamento della vita quotidiana.

Tra le cause relazionali del disturbo del desiderio si possono ritrovare:

  • scarsa attrazione verso il partner
  • conflitti di coppia irrisolti
  • lotte di potere all'interno della coppia, quando ad esempio ci sono degli squilibri di potere tra i partner, può succedere che chi nelle altre aree della relazione non detiene il potere, inizi anche inconsciamente ad utilizzare la sessualità e il proprio desiderio sessuale come mezzo di controllo.
  • differenze circa il livello di vicinanza reciproca, alcune persone temono la vicinanza fisica ed emotiva, perché le fa sentire più vulnerabili e accentua il timore di essere abbandonati, fino ad inibire il desiderio sessuale.
  • difficoltà nel fondere i sentimenti di amore con il desiderio sessuale, quando c'è questa difficoltà, può venir meno il desiderio sessuale perchè ad esempio, la propria donna è vista solo come "buona madre e moglie"e quindi una figura inconciliabile con la passionalità e con il desiderio sessuale dell'uomo.

Disturbi dell'orgasmo

Di questa categoria diagnostica fanno parte, secondo il DSM IV-TR, il disturbo dell'orgasmo o anorgasmia (sia maschile che femminile), l'eiaculazione precoce e l'eiaculazione ritardata.

L'anorgasmia

Il disturbo dell'orgasmo o anorgasmia (sia maschile che femminile), è costituito secondo il DSM IV-TR, da una persistente o ricorrente assenza dell'orgasmo, pur in presenza di un normale desiderio e di un'eccitazione sessuale adeguata. Si deve sottolineare che, soprattutto nel caso della donna, esiste una notevole variabilità sia nel tipo che nell'intensità della stimolazione che porta all'orgasmo. L'anorgasmia, sia maschile che femminile, può essere primaria o secondaria, situazionale o generalizzata (vedi sopra). Come nel caso delle altre disfunzioni sessuali, si deve sempre tenere in considerazione la possibilità che l'anorgasmia sia dovuta anche all'utilizzo di farmaci, infatti i farmaci psicotropi, come ad esempio gli antidepressivi, possono alterare le fasi della risposta sessuale.

Tra le cause psicologiche individuali dell'anorgasmia sia maschile che femminile si possono annoverare:

  • problematiche legate alla sfera del piacere e della fiducia.
  • problematiche legate all'autostima.
  • le convinzioni religiose, quando queste sono molto rigide possono condizionare negativamente l'approccio della persona alla sessualità, inibendo la sua risposta sessuale.
  • la paura di perdere il controllo, in persone abituate ad esercitare un certo controllo in varie aree della vita, la paura di perdere il controllo di sé durante l'orgasmo, può inibire la capacità di raggiungerlo.
  • la tendenza della persona ad erigere delle difese sia percettive che intellettuali contro il piacere sessuale
  • conflitti legati alla sessualità, spesso derivanti da un'educazione costrittiva e sessuofobica.
  • fattori legati allo stress e all'affaticamento della vita quotidiana.
Tra le cause relazionali dell'anorgasmia sia maschile che femminile si possono annoverare:

  • conflitti di coppia irrisolti, quando nella coppia c'è discordia costante può diventare difficile ottenere quello stato di abbandono che è fondamentale per raggiungere l'orgasmo.
  • lotte di potere all'interno della coppia, quando ad esempio ci sono degli squilibri di potere tra i partner, può succedere che chi nelle altre aree della relazione non detiene il potere, inizi anche inconsciamente ad utilizzare la sessualità come mezzo di controllo.
  • assenza di fiducia.
  • nel caso della donna si deve considerare il fatto che, in alcuni casi, ci può essere una stimolazione inadeguata e proprio dal non essere adeguatamente stimolata dal partner può derivare l'incapacità di raggiungere l'orgasmo.

L'eiaculazione precoce

L'eiaculazione precoce è costituita secondo il DSM IV-TR da persistente o ricorrente eiaculazione in seguito ad una minima stimolazione sessuale prima, durante o poco dopo la penetrazione e prima che il soggetto lo desideri. Anche l'eiaculazione precoce può essere primaria o secondaria, generalizzata o situazionale (vedi sopra). Quando si parla di eiaculazione precoce c'è sempre molta confusione, infatti la sua stessa definizione (precoce), può far pensare immediatamente al fattore tempo, molti uomini, infatti, pensano di soffrire di eiaculazione precoce perchè raggiungono l'orgasmo troppo presto. In realtà non è tanto il fattore tempo a definire l'eiaculazione precoce, quanto l'assenza di controllo volontario sul riflesso eiaculatorio, succede quindi, che quando l'uomo che soffre di eiaculazione precoce raggiunge alti livelli di eccitazione sessuale, non è in grado di esercitare nessun controllo volontario e quindi non è in grado di rimandare l'eiaculazione, che quindi avviene per riflesso e prima che la persona lo desideri. L'eiaculazione precoce è, tra le disfunzioni sessuali maschili, la più comune e diffusa.

Tra le cause psicologiche individuali dell'eiaculazione precoce si possono annoverare:

  • personalità passivo-aggressiva.
  • problematiche relative alla dipendenza.
  • aggressività inconscia nei confronti della figura femminile, di fatto l'uomo che soffre di eiaculazione precoce "priva" la donna del suo piacere sessuale interrompendo bruscamente il rapporto.
  • immaturità affettiva.
  • ansia da prestazione, questa spesso può derivare da passate e sporadiche occasioni in cui l'uomo ha eiaculato precocemente, situazioni che però sono state eccessivamente drammatizzate, dall'uomo o dalla sua partner, portando nei successivi rapporti una forte preoccupazione per un eventuale nuovo "fallimento", questa preoccupazione aumenta il livello di ansia, che porta allo sviluppo di pensieri che interferiscono con l'abbandono sessuale, così che l'uomo essendo "distratto" da altri pensieri, finisce per perdere il controllo volontario sul riflesso eiaculatorio.
Tra le cause relazionali dell'eiaculazione precoce si possono annoverare:

  • conflitti di coppia irrisolti.
  • lotte di potere all'interno della coppia, quando ad esempio ci sono degli squilibri di potere tra i partner, può succedere che chi nelle altre aree della relazione non detiene il potere, inizi anche inconsciamente ad utilizzare la sessualità come mezzo di controllo.

L'eiaculazione ritardata

L'eiaculazione ritardata è caratterizzata da persistente o ricorrente ritardo dell'orgasmo dopo una normale fase di eccitazione. L'eiaculazione ritardata può essere primaria o secondaria, generalizzata o situazionale (vedi sopra). L'eiaculazione ritardata è una disfunzione sessuale molto rara, circa il 4% dei casi e si verifica più spesso durante i rapporti sessuali completi, cioè con la penetrazione, mentre con altre forme di stimolazione diventa ancora più rara. Secondo la teoria psicoanalitica,questo disturbo viene considerato come l'espressione dei timori inconsci del soggetto, timori che egli associa all'eiaculazione, cioè:

  • paura di essere castrato o paura di depositare il seme nella vagina "materna", quindi un'identificazione inconscia della donna con la figura materna. La soluzione nevrotica che il soggetto mette in atto, il compromesso, è quello di concedersi il rapporto sessuale e l'eventuale piacere, evitando però, l'eiaculazione vissuta come pericolosa.
Altre cause psicologiche dell'eiaculazione ritardata sono:

  • una atteggiamento di ipercontrollo e rigidità nei confronti della sessualità.
  • la paura di perdere il controllo, in persone abituate ad esercitare un certo controllo in varie aree della vita, la paura di perdere il controllo di sè durante l'orgasmo, può inibire la capacità di raggiungerlo.
  • fattori legati allo stress e all'affaticamento della vita quotidiana.
Altre cause di questa disfunzione sono in comune con l'anorgasmia (vedi sopra).
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La dipendenza sessuale: quando il sesso non è più solo piacere

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La sessualità é parte integrante della vita di ogni individuo, dal momento della nascita fino alla fine della vita stessa, attraverso il sesso si comunica all'altro parte di sé, all'interno di una relazione aiuta a tenere salda l'intimità, la complicità, la fiducia, é sicuramente un collante importante.



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Disturbi dell'umore: Cosa sono i disturbi dell'umore?

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Quando si parla di disturbi dell'umore, ci si riferisce ad una serie di disturbi la cui caratteristica predominante è l'alterazione del tono dell'umore e del comportamento rispetto al funzionamento precedente dell'individuo, tale alterazione può svilupparsi in senso depressivo o all'opposto, in senso maniacale.


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In terapia la coppia scoppia?

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Tutte le coppie che decidono di rivolgersi ad un terapeuta, quasi sempre si pongono la stessa domanda: "e se ci lasciamo?" La paura che intraprendendo un percorso terapeutico di coppia si possa interrompere la relazione è legittima e comprensibile, perché andare in terapia vuol dire mettere in discussione se stessi, l'altro, la relazione, cercare di rivedere la propria vita secondo un'ottica nuova e differente.

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