disturbi eccitazione sessuale sessuale psicologo psicoterapeuta sessuologo roma
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Disturbi dell'eccitazione sessuale

Di questa categoria diagnostica fanno parte, secondo il DSM IV-TR, il disturbo dell'eccitazione femminile e la disfunzione erettile (impotenza).

Il disturbo dell'eccitazione femminile

Il disturbo dell'eccitazione femminile è costituito secondo il DSM IV-TR da persistente o ricorrente incapacità di raggiungere o mantenere l'eccitazione sessuale con la caratteristica lubrificazione vaginale, fino alla fine dell'attività sessuale. Come tutte le altre disfunzioni sessuali sia femminili che maschili, il disturbo dell'eccitazione, può essere primario o secondario, generalizzato o situazionale (vedi sopra). É relativamente recente la creazione di questa categoria di disfunzione sessuale femminile, in quanto precedentemente, molti casi venivano considerati appartenenti alla disfunzione orgasmica femminile, dato che chi non prova eccitazione non riesce a raggiungere l'orgasmo.

Le cause psicologiche non sono specifiche per il disturbo dell'eccitazione, ma sono presenti anche nelle altre disfunzioni sessuali, tanto maschili quanto femminili. Tali cause possono essere sia individuali che relazionali, tra quelle individuali:

  • la paura dell'insuccesso, fonte molto comune di ansia
  • la tendenza della persona ad erigere delle difese sia percettive che intellettuali contro il piacere sessuale
  • conflitti legati alla sessualità, spesso derivanti da un'educazione costrittiva e sessuofobica.
  • esperienze sessuali iniziali traumatiche

Tra le cause relazionali del disturbo dell'eccitazione femminile si possono annoverare:

  • rifiuto del partner
  • conflitti e discordie all'interno della coppia
  • assenza di fiducia
  • lotte di potere
  • sabotaggio sessuale, cioè la messa in atto da parte dell'altro partner di tutta una serie di comportamenti che "distruggono" l'atmosfera più adatta per abbandonarsi al piacere, come ad esempio rendersi sgradevoli, frustrare i desideri sessuali del partner, creare tensione prima dell'approccio sessuale ecc.
  • incapacità di comunicare, spesso infatti proprio la difficoltà di comunicare con il partner non solo può contribuire alla nascita di un disturbo sessuale, ma anche a perpetrarlo.

La disfunzione erettile (impotenza maschile)

La disfunzione erettile, comunemente detta impotenza, consiste secondo il DSM IV-TR in persistente o ricorrente impossibilità di raggiungere o di mantenere l'erezione in modo adeguato fino al completamento del rapporto sessuale. Come tutte le altre disfunzioni sessuali,l'impotenza può essere primaria o secondaria, generalizzata o situazionale (vedi sopra). L'impotenza si verifica pur essendo presente un vivo desiderio sessuale, da non sottovalutare il fatto che ripetute esperienze di impossibilità di avere o di portare a termine un rapporto sessuale completo può poi portare ad un calo del desiderio conseguente alla disfunzione erettile (impotenza).

Nel caso della disfunzione erettile(impotenza), ancora più che in altre disfunzioni sessuali, è presente il problema di differenziare la difficoltà di erezione con causa organica da quella con causa psicologica. Tra le principali cause organiche si possono annoverare anomalie a livello vascolare, ormonale o anche neurologico. Molti studi sembrano dimostrare che circa il 40% delle difficoltà di erezione abbia una causa puramente organica, un altro 40% una causa esclusivamente psicologica e un restante 20% sarebbe causato da fattori misti, sia organici che psicologici. In generale le cause psicologiche delle disfunzioni sessuali non sono specifiche per il singolo disturbo, ma possono essere le medesime per disturbi diversi.

Tra le principali cause psicologiche della disfunzione erettile(impotenza):

  • ansia da prestazione, questa spesso può derivare da passate e occasionali perdite dell'erezione che però sono state eccessivamente drammatizzate, dall'uomo o dalla sua partner, portando nei successivi rapporti una forte preoccupazione per un eventuale nuovo "fallimento", questa preoccupazione aumenta il livello di ansia, che sicuramente ostacola la possibilità di ottenere e mantenere un'erezione adeguata.
  • paura di essere abbandonato, di solito come conseguenza di rapporti sessuali non adeguati e poco soddisfacenti.
  • difficoltà nell'abbandonarsi alle proprie sensazioni corporee, per esempio per una educazione sessuofobica.
  • assenza di novità o di coinvolgimento nei confronti della partner, questo può portare ad una scarsa stimolazione.
  • eccessiva novità o coinvolgimento nei confronti della partner, questa situazione può portare ad un aumento dell'ansia da prestazione e quindi ad ulteriore paura del fallimento.
  • la sindrome del vedovo, può accadere che quando un uomo che è rimasto vedovo o che interrompe un rapporto di lunga durata, inizia una nuova relazione, si sviluppino anche dei sensi di colpa, magari perchè il lutto non è ancora stato elaborato, quindi si possono verificare con la nuova compagna problemi di erezione, ma anche un calo del desiderio sessuale.
  • stress in generale, situazioni particolarmente stressanti che possono anche non riguardare l'area sessuale o di coppia.
A queste vanno poi aggiunte le cause relazionali (vedi disturbo dell'eccitazione femminile).

Di questa categoria diagnostica fanno parte, secondo il DSM IV-TR, il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo e il disturbo da avversione sessuale. Mentre nel disturbo del desiderio ipoattivo sono carenti o addirittura assenti, in modo persistente o ricorrente, sia il desiderio sessuale che le fantasie sessuali, nel disturbo da avversione sessuale c'è, appunto, una vera e propria avversione e repulsione per l'attività sessuale.

Proprio questa sensazione di disgusto e ribrezzo per la sessualità permette di differenziare i due disturbi, infatti nel disturbo del desiderio ipoattivo non sono presenti i sentimenti negativi tipici dell'altro disagio. La persona con disturbo del desiderio di solito non è procettiva, cioè non prende l'iniziativa sessuale, ma di solito è recettiva, cioè accoglie l'iniziativa del partner, in alcuni casi, se adeguatamente stimolata, gode del rapporto sessuale, nei casi peggiori non prova grande piacere, senza però arrivare al disgusto che caratterizza il disturbo da avversione sessuale. Quando si è iniziato a parlare di disturbo del desiderio, si pensava che tale disturbo riguardasse prevalentemente le donne, oggi invece è un dato acquisito che anche gli uomini spesso lamentano uno scarso interesse per l'attività sessuale.

Tra le cause psicologiche del disturbo del desiderio si possono distinguere cause individuali e cause relazionali.
Tra le cause individuali si possono annoverare:

  • le convinzioni religiose, quando queste sono molto rigide possono condizionare negativamente l'approccio della persona alla sessualità, inibendo sia la sua risposta sessuale, sia il suo desiderio (libido).
  • fobie sessuali, in questo caso però, di solito, il disturbo del desiderio potrebbe essere secondario ad un disturbo da avversione sessuale.
  • la paura di perdere il controllo, in persone abituate ad esercitare un certo controllo in varie aree della vita, la paura di perdere il controllo di sè durante l'orgasmo, può addirittura inibire il desiderio di avere un rapporto sessuale.
  • il timore della gravidanza, in questo caso di solito, il disturbo del desiderio insorge quando si è sospeso l'utilizzo di anticoncezionali o quando nella coppia si inizia a parlare della possibilità di avere dei figli.
  • timori legati all'invecchiamento.
  • una personalità ossessivo-compulsiva, poichè essendo persone particolarmente perfezioniste e intellettualizzanti sono poco interessate agli aspetti più "ludici"della vita sessuale, oltre ai timori di possibili "contaminazioni"dovute al contatto fisico sessuale.
  • disturbi dell'identità di genere oppure omosessualità latente.
  • fattori legati allo stress e all'affaticamento della vita quotidiana.

Tra le cause relazionali del disturbo del desiderio si possono ritrovare:

  • scarsa attrazione verso il partner
  • conflitti di coppia irrisolti
  • lotte di potere all'interno della coppia, quando ad esempio ci sono degli squilibri di potere tra i partner, può succedere che chi nelle altre aree della relazione non detiene il potere, inizi anche inconsciamente ad utilizzare la sessualità e il proprio desiderio sessuale come mezzo di controllo.
  • differenze circa il livello di vicinanza reciproca, alcune persone temono la vicinanza fisica ed emotiva, perché le fa sentire più vulnerabili e accentua il timore di essere abbandonati, fino ad inibire il desiderio sessuale.
  • difficoltà nel fondere i sentimenti di amore con il desiderio sessuale, quando c'è questa difficoltà, può venir meno il desiderio sessuale perchè ad esempio, la propria donna è vista solo come "buona madre e moglie"e quindi una figura inconciliabile con la passionalità e con il desiderio sessuale dell'uomo.