Attacco di panico, sintomo, disagio o… opportunità?
L'attacco di panico,gli attacchi di panico
Spieghiamo brevemente cosa sono gli attacchi di panico e quali sono i sintomi e i disturbi che caratterizzano un attacco di panico...
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Che cos’è la Dipendenza Affettiva, Come capire se si vive una dipendenza affettiva? Quali sono i sintomi?dipendenza affettiva sessuologo psicologo psicoterapeuta roma
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La dipendenza affettiva è uno stato di disagio, vissuto da chi intrattiene relazioni di coppia che tendono a diventare o ad essere fin dalla loro nascita, condizione indispensabile e necessaria alla propria "sopravvivenza emotiva"...
Spieghiamo cosa fa il sessuologo roma, chi è la sessuologa roma
quando andare dal sessuologo roma, o dalla sessuologa roma
Le disfunzioni sessuali o psicosessuali sono dei disturbi che riguardano una o più fasi della risposta sessuale, sia dell'uomo che della donna...
Spieghiamo cosa fa il sessuologo roma, chi è la sessuologa roma
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Più spesso di quanto si creda si soffre di disturbi dovuti a dolore sessuale,
si passa dal più famoso e conosciuto disturbo femminile che è il "Vaginismo",
alla meno conosciuta "Dispareunia"...
1In psicoterapia non ci vanno i “malati”. La psicologia non suddivide le persone tra “malati” e “sani”, afferma semplicemente che nella vita di ognuno ci possono essere difficoltà emotive, relazionali, esistenziali, ed è bene affrontarle.
2La psicoterapia è uno spazio in cui viene sospeso il giudizio. In psicoterapia non ci sono persone buone e persone cattive, non esistono gli incapaci e nemmeno gli antipatici.
3La psicoterapia è uno spazio per pensare. Nella società attuale esiste un evidente paradosso: le persone pensano moltissimo ma lo fanno quasi clandestinamente, poiché i valori sociali dominanti affermano l’importanza dell’azione, del risultato, del prodotto. In psicoterapia si può pensare senza sentirsi strani o anacronistici.
Dott.ssa Emanuela Federico psicologo, psicoterapeuta e sessuologo di Roma. Socio ordinario SPIGA (Società di psicoanalisi interpersoanle e gruppo analisi)
È una psicologa e psicoterapeuta ad approccio psicoanalitico interpersonale individuale e di gruppo.
Si occupa di difficoltà affettive, relazionali e di coppia, disfunzioni sessuali, disagi relativi alla sfera sessuale, conseguenze psicoaffettive dell'abuso sessuale, attacchi di panico, attacchi d'ansia, dipendenza affetiva.
La dottoressa Emanuela Federico è un sessuologo roma (sessuologa roma), psicologo roma (psicologa roma) e psicoterapeuta roma, si occupa di problemi sessuali, disturbi d'ansia, attacchi di panico,stress.
"La terapia non è una panacea per le malattie umane; non è la risposta al dilemma umano. Che la maggior parte della gente oggi abbia bisogno di un aiuto per funzionare con un minimo di facilità e di piacere, è una triste conseguenza della nostra cultura, ma è vero. Più una cultura diventa industrializzata e sofisticata, più problemi pone alle persone e più esse hanno bisogno di aiuto semplicemente per affrontare la vita. La terapia è un complemento necessario alla vita moderna, come, sembra, lo sono i sedativi e i tranquillanti. E' un segno del progresso. "
- Alexander Lowen -
" Il lavoro del terapeuta non consiste nell'imparare delle cose riguardo al paziente per poi insegnargliele, bensì insegnare al soggetto come imparare ciò che concerne se stesso. Questo significa che il paziente deve diventare direttamente consapevole di come realmente funzioni in quanto organismo vivente; e questo avviene sulla basa di esperienze concrete e non verbali. "
- Fritz Perls -
Disturbi dell'umore a che serve lo psicologo roma, il sessuologo roma, chi è la sessuologa roma
quando andare dallo psicologo roma,dal sessuologo roma o dalla sessuologa roma
Quando si parla di disturbi dell'umore, ci si riferisce ad una serie di disturbi la cui caratteristica predominante è l'alterazione del tono dell'umore e del comportamento rispetto al funzionamento precedente dell'individuo, tale alterazione può svilupparsi in senso depressivo o all'opposto, in senso maniacale.
Disturbi dell'umore a che serve lo psicologo roma, il sessuologo roma, chi è la sessuologa roma
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Quando si parla di disturbi dell'umore, ci si riferisce ad una serie di disturbi la cui caratteristica predominante è l'alterazione del tono dell'umore e del comportamento rispetto al funzionamento precedente dell'individuo, tale alterazione può svilupparsi in senso depressivo o all'opposto, in senso maniacale.
Il disturbo depressivo maggiore è un disturbo grave che colpisce ogni anno circa il 5% della popolazione. Diversamente da una normale sensazione di tristezza o da un cattivo umore passeggero, la depressione maggiore è caratterizzata da una notevole persistenza dei sintomi e può interferire in modo pesante sull'abituale modo di pensare di un individuo, sui suoi comportamenti e atteggiamenti, sulle condizioni dell'umore, sul suo benessere fisico e sulle attività della vita quotidiana. Molti di coloro che hanno vissuto un primo episodio depressivo potranno svilupparne altri nell'arco della loro vita, alcune di queste persone sono colpite da più episodi durante l'anno. I sintomi del disturbo depressivo maggiore sono caratterizzati da significativi cambiamenti nelle normali abitudini dell'individuo: un umore triste e depresso quasi tutti i giorni, quasi tutto il giorno; disturbi del sonno, come insonnia e ipersonnia; variazioni del peso corporeo; difficoltà nel pensare e nel concentrarsi oltre a delle difficoltà di memoria; mancanza di interesse o piacere nelle attività abituali, compresa l'attività sessuale; sentimenti di colpa, di inutilità, mancanza di speranze e senso di vuoto; pensieri ricorrenti di morte o di suicidio; sintomi fisici persistenti che non rispondono alle cure, come mal di testa, problemi di digestione, dolori persistenti ecc. Tra le principali cause psicologiche del disturbo depressivo maggiore sono da annoverare: Eventi di vita e stress ambientali, ad esempio la perdita di una persona cara, come un genitore, un figlio o un coniuge, ma anche fattori legati alla famiglia possono avere la loro influenza. Molti dati, infatti, sottolineano la relazione fra il funzionamento della famiglia e l'inizio o il decorso del disturbo depressivo maggiore, diventa quindi molto importante valutare la vita familiare di un individuo ed esaminare tutti gli eventi stressanti legati alla vita familiare.
Il disturbo distimico ha in comune con il disturbo depressivo maggiore moltissime caratteristiche, infatti, anche questo è caratterizzato da perdita di interesse, da umore depresso, da bassa autostima, difficoltà del sonno e di concentrazione, da sensi di colpa ecc., possono essere presenti anche ritiro sociale, forte irritabilità e rabbia, oltre a una riduzione del desiderio sessuale. Quello che effettivamente differenzia i due disturbi è la cronicità dei sintomi propri del disturbo distimico, infatti, mentre il disturbo depressivo maggiore, solitamente, è costituito da due o più episodi depressivi (questi episodi presi singolarmente non rappresentano una diagnosi, ma costituiscono la base per la diagnosi del disturbo depressivo), nel disturbo distimico, i sintomi depressivi sono meno gravi, ma cronici, non episodici, sono infatti presenti per almeno due anni, quasi tutti i giorni per buona parte della giornata. Il disturbo distimico colpisce circa il 3-5% della popolazione, tale disturbo può anche coesistere con altri disturbi mentali, soprattutto il disturbo depressivo maggiore, i disturbi d'ansia, in particolare quello da attacchi di panico, l'abuso di sostanze e probabilmente il disturbo borderline di personalità. Spesso la ragione che spinge i pazienti con disturbo distimico a cercare un aiuto è la difficoltà nei rapporti sociali, in effetti divorzio, disoccupazione e problemi sociali sono molto comuni in questi pazienti, inoltre i loro problemi coniugali possono essere legati alla presenza di disfunzioni sessuali (ad esempio impotenza) o all'incapacità di mantenere l'intimità emotiva.
Il disturbo bipolare I, in passato definito psicosi maniaco-depressiva, è caratterizzato da un'alterazione del tono dell'umore, sia in senso depressivo che in senso maniacale. Presenta quindi le caratteristiche tipiche di un episodio depressivo (di cui sopra), in alternanza alle caratteristiche della maniacalità, prima fra tutte un umore eccessivamente elevato o irritabile, esagerata autostima, la persona inizia a sperimentare sentimenti di grandiosità, non percepisce la necessità di dormire, è sempre più loquace, è molto distratta e purtroppo inizia ad essere coinvolta in modo eccessivo in attività potenzialmente rischiose, avendo una percezione alterata del pericolo, come comprare senza controllo, intraprendere investimenti avventati, mettere in atto un comportamento sessuale sconveniente o sviluppare atteggiamenti aggressivi e pericolosi per sé e per gli altri. Tutto ciò può portare ad una grave compromissione del funzionamento sociale e lavorativo della persona, fino a potersi rendere necessaria l'ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri. Mania e depressione diventano così due facce della stessa medaglia. Il disturbo bipolare è un disturbo ricorrente, un'alternarsi fra episodi depressivi e maniacali e momenti di compenso. La durata dei cicli di malattia e delle successive fasi di compenso varia da persona a persona, alcuni soggetti ad esempio hanno cicli molto ampi, con lunghe pause prive di sintomi, altri si caratterizzano invece per una ciclicità molto più rapida (3 o più episodi l'anno in circa il 20% dei soggetti con questo disturbo), oppure, in un numero decisamente più ridotto, per l'assenza di questi intervalli. L'età tipica in cui esordisce il disturbo è di solito tra i 20 e i 30 anni, ma può insorgere a tutte le età. Molti sono i fattori che possono scatenare gli episodi in soggetti che abbiano familiarità o che abbiano già sofferto di disturbi dell'umore, tra cui l'uso di sostanze psicoattive, traumi cranici, gravi eventi di perdita come un lutto, una separazione o il delicato periodo del post-partum. Nel disturbo bipolare la mortalità è molto elevata, sia perché il rischio di suicidio è 30 volte superiore a quello della popolazione generale, sia per gli effetti che la malattia ha sulla vita quotidiana (incidenti, digiuno e tendenza a sottovalutare i pericoli).
Ciò che permette di distinguere il disturbo bipolare II dal disturbo bipolare I è che nel tipo II non sono presenti episodi maniacali, c'è quindi un'alternanza tra episodi depressivi ed episodi ipomaniacali. I sintomi che caratterizzano gli episodi maniacali e quelli ipomaniacali sono in realtà molto simili, ma gli episodi ipomaniacali si differenziano da quelli maniacali per una minore gravità e per l'assenza di una compromissione marcata del funzionamento sociale e lavorativo, alcuni di questi episodi, però, possono poi evolvere in un episodio maniacale.
Come i disturbi bipolari, anche il disturbo ciclotimico è caratterizzato da un umore labile, che alterna, anche rapidamente, stati depressivi e stati ipomaniacali, ma tali stati sono caratterizzati da sintomi meno gravi e pervasivi di quelli che invece contraddistinguono i sintomi di un episodio depressivo maggiore e di un episodio maniacale, nel disturbo ciclotimico i sintomi tendono ad essere più cronici, quindi a perdurare nel tempo, sono infatti presenti per almeno due anni. Il Disturbo Ciclotimico spesso esordisce molto precocemente, tra l'adolescenza e i 21 anni e, talvolta, sembra riflettere una predisposizione ad altri disturbi dell'umore, in particolare ai disturbi bipolari.
La sessualità é parte integrante della vita di ogni individuo, dal momento della nascita fino alla fine della vita stessa, attraverso il sesso si comunica all'altro parte di sé, all'interno di una relazione aiuta a tenere salda l'intimità, la complicità, la fiducia, é sicuramente un collante importante.
Disturbi dell'umore a che serve lo psicologo roma, il sessuologo roma, chi è la sessuologa roma
quando andare dallo psicologo roma,dal sessuologo roma o dalla sessuologa roma
Quando si parla di disturbi dell'umore, ci si riferisce ad una serie di disturbi la cui caratteristica predominante è l'alterazione del tono dell'umore e del comportamento rispetto al funzionamento precedente dell'individuo, tale alterazione può svilupparsi in senso depressivo o all'opposto, in senso maniacale.
Tutte le coppie che decidono di rivolgersi ad un terapeuta, quasi sempre si pongono la stessa domanda: "e se ci lasciamo?"
La paura che intraprendendo un percorso terapeutico di coppia si possa interrompere la relazione è legittima e comprensibile, perché andare in terapia vuol dire mettere in discussione se stessi, l'altro, la relazione, cercare di rivedere la propria vita secondo un'ottica nuova e differente.
"C'è gente che persiste in condizioni del tutto insoddisfacenti, che potrebbero essere migliorate solo con un pò di sforzo e di iniziativa. Ma una persona può essere così completamente paralizzata dalla disperazione, che le difficoltà più modeste le sembrano ostacoli insormontabili."
"Anche la disfunzione più ostinata può guarire quando esiste un effettivo legame amoroso."
"L'uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi."
"L’intimità è quel tipo di situazione che coinvolge due persone, che permette la valorizzazione di tutte le qualità personali. La valorizzazione della personalità richiede un tipo di rapporto che io chiamo collaborazione, mediante il quale si adatta il proprio comportamento a quello dell'altro, per ottenere una sempre maggiore soddisfazione reciproca."